L’allerta glifosato contenuto nella pasta prosegue anche grazie (o a causa) di Internet e dei social media, forma di allarme che non è di fatto rientrato come in altri casi anche perchè la scienza non ha dato ancora, almeno in apparenza, una risposta finale davvero esaustiva. Per questo motivo, o anche per questa motivazione il contenuto di glifosato risulta essere un elemento ancora molto osservato.
Si tratta di un elemento che è quasi sicuramente tossico, alcuni studi rilevano addirittura questo elemento ancora oggi decisamente presente nella pasta come potenzialmente cancerogeno, con studi che però sono ancora in atto per dare risposte ancora più esaustive. La ricerca della pasta senza glifosato o quantomeno con una quantità moderata. Ma quale marca di pasta ne contiene di più?
L’impatto del glifosato
Varie ricerche hanno portato a test anche decisamente eloquenti, tra i vari tipi diffusi spiccano in particolare una percentuale spesso anche superiore al 50 % parlando anche solo di varianti di pasta diffuse e vendute nel nostro paese. Il glifosato è stato soggetto di allarmismo anche se da molti anni in realtà la quantità presente nella pasta viene tenuta d’occhio.
Ma cosa è effettivamente il glifosato? Si tratta della molecola delle forme di erbicida più diffuse al mondo nell’ambito delle coltivazioni oltre ad avere un importante ruolo di pesticida vero e proprio, e non si tratta di qualcosa di nuovo, in quanto la prima forma di utilizzo di glifosato per proteggere le piante da elementi esterni come insetti e malattie è avvenuto 50 anni fa.
Dove si trova?
Cosa dice la scienza in merito? Sicuramente che il glifosato fa male, essendo un elemento creato di fatto attraverso la sintesi artificiale che può essere sicuramente tossico e potenzialmente cancerogeno se assunto in quantità particolari, destando anche l’interesse delle nazioni ma anche dell’Unione Europea che ha posto dei limiti, ma le nazioni hanno deciso di procedere in modo autonomo:
- Ad esempio la Francia da diversi anni ha eliminato dal mercato ogni forma di pasta con il glifosato
- Altre nazioni hanno sviluppato dei limiti per kg di questa sostanza considerati “tollerabili” dall’organismo
E in Italia? Generalmente la pasta comune, quella secca nella variante di semola e di grano duro presenta il glifosato, in virtù di studi ancora un po’ confusi che non hanno dato una risposta precisa in merito a quale può essere il limite effetivo considerato “tollerabile” dall’organismo, soprattutto nel lungo periodo, per questo spesso si considera sicuro un prodotto che non contiene più di 0,1 milligrammi per kg di glifosato.
Non sono stati rilevati effettivi esempi di malattie causate dal glifosato, se però vogliamo davvero correre meno rischi possibili, basta controllare l’etichetta che deve riportare obbligatoriamente la presenza di questo erbicida in tutti i casi. Generalmente possiamo fare ricorso alla pasta provenienza da agricoltura biologica per essere più al “riparo” dal glifosato.